
Quando si viene ingaggiati per questa tipologia di collaborazione, il cliente diventa la priorità. Il percorso prevede una relazione d’ascolto, atta a scoprire e stabilire con lui quali siano le sue esigenze.
Ci si può quindi ritrovare a:
- stabilire una scaletta di lavoro, o una metodologia adatta allo scrittore per mantenere alte concentrazione e motivazione;
- dover rivedere l’approccio dell’autore se questo dovesse rivelarsi obsoleto per lui;
- stabilire il progetto (se non è già delineato), scinderlo in sotto-progetti, discutere gli obiettivi, i tempi degli stessi, i risultati ottenuti;
- creare il personaggio in modo che vi sia coerenza fra il suo linguaggio, sia esso verbale che non verbale e le azioni che sta compiendo, il sistema prossemico e aptico (come interagisce con l’ambiente circostante), le interrelazioni fra il personaggio principali e gli altri incontrati nel corso del libro e potremmo andare avanti all’infinito.
Se richiesto, un Writer Coach può anche lavorare insieme al cliente sulla sua persona, sulle sue percezioni, sulle sue risorse e, non ultimo, trasportare la sua nuova esperienza sulla sua scrittura. In sostanza, in questa tipologia di intervento, è possibile fondere la relazione fra il Coach, il cliente e il suo libro.
Un discorso a parte meritano, invece, quegli interventi circoscritti al tanto temuto “blocco dello scrittore”, discorso che andiamo ad affrontare meglio qui.
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Original photo credit: Pikist